Nuova Cappella di Graziano Gianinazzi

Caro Mirto,
ti faccio avere un primo accenno circa l’idea che avevo espresso al caro Italo nel mese di settembre del 2006 e che, per il peggioramento delle sue condizioni di salute, è rimasta in sospeso.

Italo aveva accolto con entusiasmo l’idea,  e assicurava che tra il gruppo dei suoi anziani si trovavano senz’altro dei volonterosi che potevano provvedervi. Secondo lui c’era solo il problema del materiale ma non della mano d’opera. Con lui sono stato sul posto dove la cappella avrebbe potuto essere ricostruita.
Il 22 settembre 2006 gli indirizzavo la seguente notizia che ti ripropongo. Sarà mio compito il completarla sempre che l’idea  possa essere portata avanti.
Si tramandava da generazioni la notizia che alla Ganna, nel luogo dove l’antica mulattiera che conduceva a Comano – che era l’unico collegamento tra i due villaggi – si divideva da quella che da Comano si dirigeva verso la Pieve di Tesserete (ambrosiana), esisteva una cappella che, come era uso nei tempi in cui non c’erano altri mezzi di locomozione che il cavallo di S. Francesco, era anche un posto dove ci si fermava a prendere fiato.
L’ubicazione si prestava bene per chi, girando a sinistra, doveva poi affrontare, dopo una breve sosta, la salita che  conduceva a Comano dopo avere attraversato l’infido punto dove viene scavalcato il riale della Ganna. Non ci sono documentazioni scritte su questa cappella e quindi non si può sapere quale immagine religiosa contenesse, forse ai tempi era anche meta per la funzione primaverile di benedizione della campagna, le rogazioni. E’ immaginabile che la cappella si trovasse in tempi remoti ai margini della zona agricola, forse vignata, e non immersa nel bosco come è tuttora.
La cappella venne presumibilmente abbandonata all’inizio del 1700 quando la strada della Ganna venne interrotta dal franamento della costa del S. Bernardo. Quando Canobbio ottenne di avere il proprio parroco e quindi di erigersi a parrocchia, all’inizio del 1600, i contatti con Comano non erano più così necessari. Per chi si recava a Comano si utilizzava allora l’erto sentiero che sale dai Ronchi, in quanto l’attuale strada venne costruita solo a metà 800. La cappella venne abbandonata e cadde in rovina. Oggi ne marcano la presenza solo dei sassi che ne delimitano il perimetro. Vicino è stata ricavata una piccola fontana che sfrutta l’acqua che sgorga sul posto.
Nel caso in cui si potesse passare alla realizzazione mi permetto proporre di dedicarla a San Carlo con riferimento al fatto che forse in una delle sue frequenti visite alla Pieve il Santo si è portato da Comano (conosceva il parroco Tarilli che ne parla nella sua cronata) a Tesserete, servendosi del tratto di strada che sfiora il sedime dove esisteva la cappella.
Sono a disposizione per altri dettagli. Ti faro’ avere anche una mappa del posto. Fammi sapere quanto ti e’ possibile fare un sopralluogo. Quando si intende fare e’ dimostrazione che qualcuno anche a Canobbio sa ricordare, ricostruire e non solo demolire. Cech Bernasconi, presidente degli anziani, dovrebbe essere a questo punto informato. La realizzazione dovrebbe anche essere un atto di riconoscenza nei riguardi di Italo che molto ha dato per il gruppo degli anziani e che aveva sostenuto con entusiasmo questa mia idea.
….. testo e ricerca di Graziano Gianinazzi.

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